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Cittadini ExtraUE vaccinati in Italia ma privi del green pass.

Contenuto a cura
dell'Avv. Marco Conti
Data creazione: 18 Sep 2021
Data ultima modifica: 18 Sep 2021

Dal 6 agosto 2021 un nuovo documento è entrato a far parte di quelli indispensabile e dunque da portare sempre con se: parliamo del “Green Pass”.

Tale documento, che viene rilasciato in formato cartaceo o digitale e attestante l’avvenuta guarigione da COVID-19, il completamento del ciclo vaccinale o di essere risultati negativi ad un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti, è oggi indispensabile per poter fare ingresso in luoghi al chiuso come palestre, piscine, bar, ristoranti, musei, come stabilito dal decreto legge n. 105 del 23 luglio 2021, nonché per accedere a scuola o nelle aule universitarie come da decreto legge n.122 del 10 settembre.

Nessun problema, o quasi, se il richiedente il certificato verde è un cittadino italiano vaccinato in Italia, il quale potrà scaricare detta documentazione da varie app o dal sito appositamente creato del Governo italiano.

Ma se a richiedere il certificato verde è un cittadino straniero?

In questo caso la situazione si fa più nebulosa.

Occorre innanzitutto precisare che molti cittadini stranieri presenti in Italia non sono in possesso della tessera sanitaria italiana e pertanto non sono registrati nel Sistema Sanitario Nazionale.

Orbene è però possibile per loro vaccinarsi tramite tessera STP, tessera rilasciata agli stranieri temporaneamente presenti sul territorio italiano.

Mediante il rilascio di questo certificato pertanto i cittadini extracomunitari possono aver accesso a cure urgenti ed essenziali, come appunto il vaccino anti COVID19.

Ottima idea, senza dubbio, così da poter vaccinare una platea di persone sempre più ampia, ma ciò rappresenta anche un problema con specifico riferimento al green pass.

Ad oggi infatti tutti gli stranieri ExtraUE, vaccinati in Italia con una o entrambe le dosi di un vaccino approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco, non possono ancora scaricare dal sito a questo dedicato - www.dgc.gov.it - la certificazione attestante l’avvenuta vaccinazione.

Se vengono immessi i dati della tessera STP nel sistema informatico infatti, questo non riconosce la sequenza numerica e detta tessera non viene accettata, risultando così praticamente impossibile scaricare il green pass a vaccinazione avvenuta.

E questo non è un problema di poco conto.

Come detto in precedenza infatti il Green Pass in Italia è obbligatorio per la maggioranza delle attività della vita quotidiana e dal 15 ottobre 2021 il certificato verde verrà esteso a tutto il mondo del lavoro.

E’ subito evidente che il perdurare della descritta situazione porterà ad escludere ed emarginare ancor di più questi soggetti dalla vita di comunità.

A ciò si aggiunge che nemmeno provando a richiedere l’agognato certificato in farmacia la situazione migliora.

In farmacia infatti, altro luogo in cui è possible richiedere il certificato attestante la vaccinazione, per poter scaricare il green pass richiedono la tessera sanitaria.

I cittadini extracomunitari ovviamente non sono in possesso di detto documento o del codice fiscale; e così nemmeno questa opzione è percorribile al fine di ottenere il certificato verde.

Questo perché la piattaforma governativa non prevede l'accesso in assenza del codice fiscale e del numero di tessera sanitaria; o meglio, è presente l’opzione Utente non iscritto al SSN vaccinato in Italia” -, ma non sembra essere attiva in quanto inserendo i dati della tessera STP compare un messaggio di errore, non riconoscendo, come detto, la sequenza numerica.

Occorre evidenziare che il mancato possesso del green pass e lo svolgimento delle normali attività giornalieri può comportare, inoltre, delle sanzioni.

Come riporta il Comunicato stampa n. 30 del Consiglio dei Ministri del 22 Luglio 2021 “I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

Ad oggi migliaia di persone si trovano in questa situazione, essendo in una sorta di limbo tra la sicurezza della protezione dal virus ricevuta mediante il vaccino e l’impossibilità di svolgere semplici attività di vita quotidiana per le quali è obbligatoria la certificazione verde che a loro è di fatto negata.

Pertanto le migliaia di persone che comunque tramite tessera STP si sono vaccinate in Italia, non possono accedere al servizio collegato al vaccino e che permette di scaricare il tanto desiderato green pass.

E’ auspicabile pertanto, in considerazione dell’elevato numero di persone che si trovano nella descritta situazione, che questa venga risolta quanto prima in quanto questi, aderendo alla campagna vaccinale al fine di preservare la propria e la salute delle persone a loro vicine nonché la salute collettiva, non possono essere esclusi per meri problemi amministrativi, tecnici e burocratici dalla normale vita quotidiana che oggi garantisce il green pass.

Altrimenti non c’è altra strada se non quella di rivolgersi alla magistratura.


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