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Le frodi on line nell'emergenza sanitaria

Contenuto a cura
dell'Avv. Marco Gaetano Malara
Data creazione: 25 Apr 2020
Data ultima modifica: 25 Apr 2020

In questo periodo di forzata quarantena, le abitudini di tutti noi sono cambiate, anche in modo forzoso: ci siamo dedicati maggiormente alla lettura e alla cura della persona e della casa. Abbiamo riscoperto film e serie tv (nei primi 3 mesi del 2020, Netflix ha avuto un incremento di 12 milioni di utenti) magari optato per la spesa on line.

In questo mondo stravolto fatto di delivery e di canti abbandonati dal balcone, si affacciano nuovi reati che entrano nelle nostre case dall’unica finestra rimasta aperta sul mondo, il web.

I reati informatici hanno avuto un’imponente impennata dall’inizio del coronavirus, come si ben si può verificare dal sito https://www.commissariatodips.it/notizie/index.html : e quindi si moltiplicano falsi annunci di vaccini miracolosi e di tamponi “laser” (cfr. https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2020/4/PS11746) , mascherine ad un prezzo irrisorio ma consegnate a distanza di mesi o protezioni da giardiniere vendute come presidi sanitari ovvero siti che, al fine di carpire la solidarietà di questi giorni, sponsorizzano raccolta fondi per aiuti ospedalieri (https://www.interno.gov.it/it/notizie/coronavirus-e-donazioni-online-attenzione-truffe ) ovvero mostrano le indicazioni salvifiche per evitare la diffusione del virus, senza alcun avallo scientifico.

E se il Ministero della Giustizia, già da tempo, ha approntato un glossario dei cybercrime (https://giustizia.it/giustizia/it/mg_2_5_12.page) oggi risulta quanto più attuale: sicuramente un utile strumento preventivo è quello di dotare il proprio computer o device di strumenti di protezione (quali antivirus o firewall) attivi a contrastare illecite infiltrazioni. Poi, molto utile è acquistare merce necessaria su siti di e-commerce affidabili e riconoscibili a livello quanto meno nazionale, al fine di non incorrere in raggiri telematici e utilizzare tutti gli strumenti a tutela delle transazioni commerciali elettroniche, alla base anche delle più semplici carte di debito ricaricabili.

Allo stesso modo, è necessario non seguire l’inserimento di propri dati personali provenienti da mail sospette ovvero di scaricare programmi la cui fonte non è certa, soprattutto se stimolati da campagne di raccolta fondi. Ma ancora cambiare spesso le password e mantenere gli aggiornamenti attivi dei programmi installati prima del corona virus.

Si ricorda infine che tutti i reati che vengono compiuti “su” internet o per suo tramite, trovano specifica locazione nel codice penale oltre che in alcune norme speciali: dalla frode informatica (640ter c.p.), l’accesso abusivo ad un sistema informatico (615ter c.p.), la detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici e telematici (615 quater), la diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema (615 quinquies) fino alla falsificazione, alterazione, soppressione di comunicazioni e danneggiamento di sistemi (615 sexies c.p.): qualora si avesse il sospetto di essere stati vittima di qualsiasi raggiro o violazione informatica si può denunciare l’accaduto alla Polizia Postale, richiedendo il sequestro o l’oscuramento del sito ritenuto sospetto oltre la connessa richiesta di restituzione delle somme e conseguente risarcimento del danno subito.


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